Il Sermone sul monte, parte quinta

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‹‹Stellina? Poi me li avevi stirati i pantaloni neri?››

   ‹‹Ehm… no, scusami mi sono scordata…››

   ‹‹Non fa niente, me li stiro io››

   ‹‹No dai, lo faccio io!››

   ‹‹Ma va, lo so che sei tutta presa dai tuoi impegni, non c’è problema, figurati!››

  ‹‹Sei un uomo d’oro… dai, dammi qua l’asse che li stiro io, e ti faccio una promessa: da domani, cascasse il mondo, mi impegnerò a stirare regolarmente e non permetterò più che i panni diventino i legittimi possessori della nostra casa. Gli scellerati oltre ad aver invaso il ripostiglio, hanno usurpato anche il comò della camera da letto. E’ ora che mi decida a migliorare come massaia… davvero, ti giuro che…››

   ‹‹AAAAH! Aiuto! Che sta succedendo!›› ‹‹Oddio, è come se stesse cedendo il pavimento sotto i miei piedi! Che succede! Bonto! Bonto (è il soprannome con cui chiamo mio marito)! Aiutami mi sembra di precipitare!›› 

   Con il cuore in tumulto trapasso il pavimento avvertendo un forte vuoto d’aria, piombando per terra su una collinetta, facendo un bel tonfo. 

   ‹‹Ohi ohi ohi che botta…›› 

  

   ‹‹Avete anche udito che fu detto agli antichi: "Non giurare il falso; da' al Signore quello che gli hai promesso con giuramento". Ma io vi dico: non giurate affatto, né per il cielo, perché è il trono di Dio; né per la terra, perché è lo sgabello dei suoi piedi; né per Gerusalemme, perché è la città del gran Re.››

    Ops… ecco perché sono qui… ogni tanto mi scordo che il Signore vede i cuori, ed è evidente che il mio è sprovvisto di ferro da stiro, e non deve essergli sfuggito il fatto che l’asse è appesa al chiodo nel ventricolo sinistro. 

   Caspiterina, non sarà cascato il mondo ma il mio sedere sì! Ohi 

   ‹‹Non giurare neppure per il tuo capo›› seguita Lui ammonendomi con lo sguardo, ‹‹poiché tu non puoi far diventare un solo capello bianco o nero. Ma il vostro parlare sia : “Sì, sì; no, no”; poiché il di più viene dal maligno.›› 

   Lentamente piego le gambe di lato, sollevando il fondoschiena, e dolorante considero che la cosa migliore è rimanere seduta sull’erba verde, leggermente scaldata dal sole. Dopotutto è un bel posto per riflettere. 

   Le tue parole, Signore, penso tra me e me, mi hanno subito fatto venire alla mente quelle della mamma: ‹‹Viviolì, non devi giurare, e ricordati che ogni promessa è un debito››, mi sa che anche lei aveva conosciuto Gesù da vicino, penso sorridendo, e gli occhi del Signore me lo confermano. 

   E’ che le promesse in certi casi ti spuntano fuori dalle labbra che nemmeno te ne accorgi…

   Ora ho capito perché hai usato queste metafore! penso rizzando la schiena, qualsiasi giuramento venga fatto, non ce ne rendiamo conto, ma è sempre sul nome di Dio! Per il cielo dato che simbolicamente è la Sua dimora, per la terra, perché è Dio che l'ha creata, così per Gerusalemme che è la città del Signore. Per questo ci dici di “non giurare neppure per il nostro capo” perché noi uomini non abbiamo alcun potere sulla nostra vita, solo Dio ce l’ha e quindi il giuramento sarebbe sempre su di Lui…

   Io conosco la debolezza umana, mi trasmette il Signore mentalmente, so quanti giuramenti infranti sarebbero stati fatti, com’è facile per l’uomo fare promesse senza mantenerle.

   Quindi vuoi farci capire che il giurare non deve essere preso alla leggera e che è meglio astenersi dal farlo, sempre per il nostro bene, giusto?

   Giusto cara Viviana “pasticciona”, mi sorride Lui, il Padre vostro, non vuole giuramenti, solo che cerchiate di avere un cuore sincero e la forza di mantenere la parola data: che sia Sì, o che sia No. 

   Mi stendo di schiena sull’erba e medito su questo pensiero chiudendo gli occhi. In effetti, quanto ho sofferto quando qualcuno mi ha fatto promesse e non le ha mantenute, mi sono sentita un po’ tradita… e la stessa cosa ho fatto io… E poi diventa tutto un circolo perché se ad esempio un genitore non le mantiene con il proprio figlio, è probabile che anche il figlio farà altrettanto. E le promesse non mantenute generano sfiducia e delusione. Dio vuole solo preservarci, se solo gli dessimo più retta… penso aprendo gli occhi, ritrovandomi una mano tesa di fronte a me.

   Dal basso osservo Fabio divertito mentre mi aiuta ad alzarmi dal pavimento.‹‹Ma come puoi essere tanto sbadata? Sei inciampata nel filo dell’asse da stiro cadendo come una pera›› sbiascica ridacchiando.

   ‹‹Ah-Ah-Ah senti, ci ho pensato bene: i pantaloni te li stiri tu, così impari a prendermi in giro›› rispondo sogghignando. ‹‹Oh! e dimenticati della mia promessa. I panni dopotutto danno un tocco di colore alla casa, non trovi?››

 Riferimenti biblici: Matteo 5:33-37