venerdì 13 dicembre 2013

Personaggi biblici



Proprio oggi qualcuno stava sfogliando le pagine di un libro, che ho scoperto chiamate: “Bibbia”, e la tentazione è stata forte… sbirciando faticosamente da un rigo, incastrata tra le parole “timpano” e “danze”, mi sono accorta che la lettrice _ mentre se ne andava ho visto svolazzare dei riccioli…_  si è allontanata lasciando aperte le Scritture. Approfittando del suo momento di distrazione _ dall’odorino dev’essere andata a cucinare, non tornerà tanto presto _ titubante, aggrappandomi a delle lettere e facendomi forza, ne sono uscita io.

   Provengo dal passato, un passato molto, molto remoto… come sono cambiate le cose rispetto ai nostri tempi! Che strani oggetti vedo in questa stanza… eppure sento dentro di me, che sotto certi aspetti somigliate ai miei uomini, e agli uomini antichi.

   Un’altra cosa che sento è che avete bisogno di ricordare e imparare dagli errori dei giorni nostri. Per questo sono qui, e presto altri compagni della storia biblica arriveranno, li vedo già fremere dietro di me con la voglia di parlarvi. In fondo è per questo che nostro Signore vi ha lasciato la Parola…

   Non vi dirò chi sono, provate a indovinarlo!

   I miei genitori erano della tribù di Levi. Avevo due fratelli più piccoli con i quali ho condiviso una grande e spettacolare avventura.

   Dio mi ha dato l’onore di essere usata per il Suo volere fin da quando ero bambina. Lui era consapevole dei doni che mi aveva dato, e il mio carattere coraggioso e la mia intraprendenza si videro fin da piccola quando per amore di mio fratello appena nato mi esposi al pericolo pur di salvarlo. Mantenendo il sangue freddo usai la mia prontezza di riflessi, un briciolo di astuzia nonché dell’innocenza tipica di quell’ età, per aiutare il mio amato fratello e allo stesso tempo nostra madre. Fu una gioia riuscire nell’impresa nonostante per un certo periodo io e mio fratello fummo separati.

   Per parecchio tempo la vita trascorse duramente, ho conosciuto la schiavitù sulla pelle e ho vissuto circondata da enormi sofferenze vedendo il mio popolo nell’afflizione. Per via del mio carattere, mi sentivo come se fossi costantemente in una prigione, però non mi sono mai arresa, perché la speranza era sempre rivolta verso l’Unico Vero Dio, e sicuramente il vivere quella situazione mi ha permesso di diventare più forte.

   Dio ascoltò le nostre grida e fu una cosa incredibile vedere la Sua Potenza in azione. I miei stessi occhi ammirarono cose straordinarie che si sarebbero ricordate per sempre, in più io e i miei fratelli fummo finalmente riuniti. 
   Fui grandemente benedetta perché Dio mi fece essere una profetessa in mezzo al mio popolo, e fu dopo aver visto l’ennesima grande Potenza di Dio che tutti insieme cantammo e celebrammo la vittoria del Signore. Cominciò mio fratello più piccolo che Dio aveva messo a capo di Israele e poi io con la mia solita intraprendenza ripiena dello Spirito del Signore, prendendo in mano il timpano, cantai e danzai per Dio, usando il mio dono per elevare gli animi. L’entusiasmo che dimostrai mi fece sembrare una giovinetta quando invece avevo ben circa 90 anni! Tuttavia il forte desiderio era quello di contagiare il popolo e con l’aiuto di Dio sapevo che con il mio profondo entusiasmo avrei potuto farlo e infatti trascinai con me l’intero corteo femminile nella lode al Signore.
   Il mio interesse, la mia passione e il mio ideale era la nazione e la missione della mia vita fu collaborare con i miei fratelli per aiutare il nostro popolo, cercando di essere d’esempio. 
 

   E’ giusto però che vi racconti anche i miei grandi sbagli, per far sì che non incorriate nel mio stesso errore.

   La posizione elevata che ricoprivo, e il fervore verso il popolo mi portò a commettere un grave peccato verso mio fratello più giovane, ma soprattutto nei confronti di Dio. Ero una trascinatrice nata, abile nel parlare: con astuzia nel salvare mio fratello quando era piccolo, con i timpani e le danze per trascinare le donne e il popolo, e persino nel peccato, poiché i miei più grandi doni diventarono il mio più gran difetto.

   Usando il mio ascendente, convinsi il maggiore dei miei fratelli a unirsi al mio moto di ribellione. Ci trovammo quindi a mormorare contro nostro fratello minore, perché aveva sposato una Cusita, una straniera, che niente aveva a che fare col mio popolo e questo mi diede proprio sui nervi. Non mi accorsi che così facendo rischiavo di allontanarmi da Dio mettendo il mio ego in prima linea. La presunzione e l’orgoglio mi stavano sopraffacendo.

   Fui gelosa ed ebbi paura di veder minata la mia autorità, e il carattere forte mi portò a sopravvalutare la posizione che ricoprivo volendomi considerare uguale a mio fratello, anelando al suo stesso potere. Sicuramente arrivai ad avere un'opinione troppo alta di me e a non avere timore del Signore che aveva scelto mio fratello sopra tutti come condottiero del popolo.

   A causa di questo, l’ira di Dio si accese su me e fui condannata all'umiliazione più dura da sopportare: la lebbra!

   Fu terribile ma Dio a quel modo voleva farmi capire che cos’era l’umiltà perché ormai la stavo perdendo, ricordandomi che tutto quello che abbiamo lo dobbiamo a Lui, così che da profetessa con un grande ruolo di privilegio tra il popolo, venni allontanata da tutti per la mia impurità. Grazie alla preghiera dell’uomo più mansueto della terra, il mio amato fratello che gridò al Signore per me, la lebbra duro solo sette giorni.

   Mi commosse vedere l’amore e il riguardo del popolo nei miei confronti, perché mi aspettarono e nessuno si mise a proseguire il cammino fino a che non fui sanata e riammessa tra loro.

   Nonostante il mio grande peccato, il nostro Dio misericordioso, anche secoli dopo attraverso il profeta Michea nel capitolo 6, al versetto 4, confermò il ruolo che mi aveva affidato affiancandomi ai miei fratelli come guida del popolo.  

   Sapete, nella vita ho amato tanto Dio e ho amato tanto il mio popolo, e spero che guardando a questa storia, molte donne possano avere o ritrovare l’entusiasmo indipendentemente dall’età. Al di là degli alti e bassi della vita, al di là delle grandi difficoltà che state vivendo soprattutto in questo momento di crisi e insicurezze, si possono trovare nella Parola le ragioni profonde della nostra gioia e suscitare questi sentimenti di fede anche nei fratelli e nel mondo. Perché come accadde a me nei momenti di schiavitù, non ci si deve arrendere ma rafforzare sapendo che le nostre grida giungono sempre a Dio.

   Nella mia storia si vede come nonostante i limiti e i difetti che avevo, possa essere importante il ruolo di una donna, e come Dio non faccia distinzioni ma dia il privilegio a tutti di lavorare per la Sua volontà, sfruttando le nostre passioni. Pur mantenendo l’umiltà, non desiderando un alto posto d’onore occupato da altri, la responsabilità che ci da Dio è quella di far “esplodere” i doni che abbiamo, solo così la vita potrà avere un vero significato e solo così ameremo davvero Dio e il prossimo. Se vive in noi la passione per la vita, tutto può diventare motivo di lode e di canto creando una reazione a catena attorno a noi. 
   Cosa c’è di meglio che essere uno dei protagonisti nel glorioso piano di Dio?

    
   Oh, eccola che ritorna! sento i passi... sono felice di aver preso un po’ d’aria, anche se preferivo quella dei miei tempi, ora mi pare sia contaminata… e sono felice di aver avuto la possibilità di raccontarmi, spero in qualche modo di esservi di aiuto. Che Dio possa benedirvi grandemente!
    A proposito… avete capito chi sono?


Riferimenti Biblici: Esodo 15:20-21 (e se vi interessa tutta la storia, se vi va, leggete tutto l'Esodo); Numeri 12:1-15; 20:1; 26:59; Deuteronomio 24:9; Michea 6:4.

Ho preso spunto dal Convegno delle Donne di quest’anno dove ad alcune di noi era stato chiesto di parlare delle donne della Bibbia.



  

    

2 commenti :

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