giovedì 19 dicembre 2013

Cucina, che passione!



“Ecco, io sto alla porta e busso: se qualcuno ascolta la mia voce e apre la porta, io entrerò da lui e cenerò con lui ed egli con me.”
Apocalisse 3:20

Queste parole di Gesù, credo mi abbiano colpito fin dalla prima lettura. E spesso ho immaginato che accadesse materialmente. Seduta sulla panca al tavolo della cucina, mani nelle mani con Fabio, accomodato di fronte a me, chiudendo gli occhi durante le preghiere di ringraziamento per il cibo, mi è capitato di visualizzare mentalmente il Signore, seduto al nostro fianco, a capotavola.
     Oppure di immaginare che la cena che stavo preparando fosse in Suo onore.
   Mi piacerebbe cucinare per Lui, mi suderebbero le mani, e mi cadrebbe troppo sale, però mi piacerebbe.
   E finita la cena mi metterei seduta ai suoi piedi, come Maria di Betania, per ascoltare le Sue parole, lasciando a Fabio il piacere di affaccendarsi a sparecchiare e lavare i piatti. Qualcuno deve pur indossare i panni di Marta e non vedo perché dovrei essere io… che tra l’altro ho anche cucinato.
   Che sogno emozionante… e nel frattempo si avveri nel “Regno dei Cieli”, mi accontento di cucinare per diletto e chi vuole è invitato! :)

   Non ricordo quando sia nata la mia passione per “l’arte culinaria”, tuttavia ho stampato nella mente il ricordo del “primo piatto” che ho preparato.
   Penso avessi all’incirca sei, sette anni di età, e che si trattasse di un pranzo domenicale.

   A casa mia (o meglio la casa dei miei), il cuoco era papà… se s’impegnava il risultato poteva essere buono, peccato capitasse spesso che annientasse i sapori con la cipolla, o che facesse navigare gli spaghetti in troppa acqua, rendendoli somiglianti a dei viscidi vermicelli impegnati a ballare la lambada nel piatto _ che orrore _ o che il menù fosse composto da una monotona chilata di pasta in bianco.
     Chissà perchè non amo particolarmente questo alimento…
   Invece la mamma cucinava forse quattro volte all’anno, eppure quelle volte erano memorabili.  
   L’ho sempre detto che era un uomo nel corpo di una donna: potevate darle un saldatore o la colla a caldo, e la rendevate felice, ma se le davate un mestolo…  beh, il cibo era buono da leccarsi i baffi ma la cucina… wow, si trasformava nell’angolo del piccolo alchemico e il tavolo magicamente si riempiva di vasche vaschette e contenitori, perché era uno spreco per lei cucinare unicamente quattro porzioni, no, se stava ai fornelli doveva sfruttare l’estro del momento e far scorta. Mettersi a pulire tutti i ripiani da lavoro per quattro piatti non aveva senso. Il gioco non valeva la candela, meglio preparare in un botto solo il cibo per i rimanenti giorni dell’anno.
  Lasagne e castagnaccio erano le sue specialità, e pur bastando per un intero reggimento proveniente da un mese di digiuno forzato sotto le armi, io mi dovevo tenere la bavetta perché centellinava le porzioni per far durare il risultato dei suoi sforzi culinari (sforzo che percepiva al pari dell'aver scalato l’Everest a mani nude), fino al disgelo.
   Sembravo un cagnolino in attesa che dal tavolo cadesse così, per sbaglio, una porzione in più di castagnaccio e una sfoglia di lasagna.

   Quanto amavo la mia mamy, era una donna speciale.

   Però tornando a quel giorno, finito il pranzo domenicale credo a base di risotto (specialità di papà), l’estro venne a me
  Bimbetta delle elementari con gli occhi luccicanti per l’idea geniale che in un’istante  si accese come una lampadina, balzando in piedi dissi: ‹‹Mamma, papà, oggi il dolce lo preparo io!››
  Guardandomi come si guarda un fenomeno da circo in miniatura, acconsentirono scettici, e a quel punto, imponendogli di chiudere gli occhi, presi tutto il necessario e scappai con il bottino sotto braccio, come un ladro ghignante, andando in un’altra stanza, in cui creare il futuro “dolce dell’anno”, lontano da occhi indiscreti.
   Tutta emozionata affettai, versai, affettai, versai, affettai, versai, per poi tornare gongolante dai miei genitori, che nel frattempo avevano richiuso gli occhi sotto un mio ordine perentorio.
   Tenendo in mano il mio capolavoro, mentre soddisfatta ponevo le ciotole sotto il naso dei miei, mi caddero delle gocce di liquido.
   ‹‹Ora potete aprire gli occhi! Tadaaan!››.
   Bastò un loro sguardo per smorzare la mia euforia.
   ‹‹Ste fa’ cusé?!›› esordi mio papà nel solito dialetto milanese.
   ‹‹Vivì›› continuò la mamma. ‹‹Tutta questa messa in scena per delle banane affettate galleggianti nel latte con sopra una spruzzata di nesquik? Ma dai…››.
   E pensare che mi ero impegnata tanto. Io ci credevo.
   La brillante carriera da chef si concluse con due gote rosse accompagnate da due occhi lacrimosi.

   Giudicando il piatto, avevo un futuro come cuoca, non trovate anche voi?

   Passarono gli anni e si attenuò quel ricordo disastroso, tanto che convinsi la mamma a prendermi libri di scuola di cucina, ricettari, attrezzi vari… e in solitaria con la cucina, sperimentai, affettai, versai, mescolai… e pensate! I piatti mi uscivano, alla faccia dei miei genitori sfiduciati, che poi si sbaffavano tutto.
   Che soddisfazione… ricordo ancora quando mesi prima di morire la mamma mi disse: ‹‹Oggi tua cognata mi ha fatto le omelette, ma come le fai tu non le fa nessuno.››
   Che gioia renderle piacevole un pranzo o una cena. Ora mi manca cucinare per lei. Perché nel tempo sono perfino migliorata, a quanto dicono, e mi piacerebbe mostrarle qualche piatto nuovo...

   Viene dichiarato che un bravo cuoco non deve sporcare… ehm… se devo basarmi su questa affermazione,  mi sa che sono solo una sguattera con la passione sbagliata.
   E’ vergognoso il modo in cui riduco la cucina, e non mi sembra giusto nascondervelo, per non parlare di quando faccio i dolci, le orme di farina lasciate dai piedi e dalle zampe per tutta casa, non si contano. 
    Ma che ci volete fare? Pur abbandonandola in certi periodi, per causa di forza maggiore, io e la cucina siamo vere amiche perché non ci siamo mai lasciate. 
 
   Perciò, di nuovo come una bambina gongolante, sono troppo felice di poter condividere con altre persone la mia passione e alcune umili ricettine, ringraziando sempre Dio per questa passione e per questa possibilità.
   Tranquilli… latte e banane galleggianti non faranno parte del menù.

   Spero di riuscire a postare una ricetta alla settimana e soprattutto spero che vi piaceranno e che le sperimenterete con i vostri palati! Siete tutti invitati!

   Dovuti ringraziamenti andranno a chiunque non mi tirerà le uova ;)

   Allora a presto con la prima ricetta!




Per chi non conoscesse il racconto di Marta e Maria, e fosse curioso, lo potrà trovare in Luca 10:38-42. :)



10 commenti :

  1. Vivy,
    mi sono letta tutto d'un fiato: toccante il tuo racconto, sei partita da un passo e mi hai portata per mano nella tua famiglia, tra gli spadellamenti di tua mamma (in cui un po' mi rivedo :D) e mi hai fatto sorridere e pensare. Brava! Grazie per il tuo graditissimo pensiero, mi ha fatto molto piacere, a presto Vivy

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  2. Blogghidee, grazie a te!! E sinceramente grazie a Dio di questa possibilità e del fatto che ho potuto trasmettere qualcosa... il cuore mi esplode. Che dire? Sono felice.
    A presto :)

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  3. vivi io non amo e non tento neanche' di imparare a cucinare,faccio solo se necessario ,non sono neanche una mangiona come mi disse il buon Alfedo quando ci vedemmo la prima volta :)

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    1. Claudia! non ti preoccupare... cucino io per te! :D e sarò felice un giorno se potrò farlo di persona ;)
      Poi credimi, alcune ricette saranno così semplici che ci vorranno pochi minuti per realizzarle!
      un abbraccione!

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  4. la tua passione per la cucina spero un giorno di poterla provare, anche perchè sia io che Sonia amiamo più mangiare che cucinare(in casa io sono l'addetto alla carne e lei al resto, quello che facciamo è buono ma nulla di più), però sei molto brava a scrivere e ad inventare, soprattutto il tuo scrivere non annoia e si legge bene, brava, poi col fatto che utilizzi storie e versetti bibblici è perfetto! Anch'io spesso immagino Gesù tra noi e a quante domande gli avrei fatto o solo sentire i suoi sermoni anche per ore, poi penso a chi l'ha visto e vissuto e mi fà rabbia quanti non ne hanno approfittato e che se ci fossi stato io a quei tempi che avrei fatto di diverso? Poi penso non ci sono stato ma un giorno ci sarò, meglio immagianarlo ora che cè ma non si vede dato che sono beato e vederlo poi dal vivo un giorno, che prima dal vivo e non dopo! Chissà quando ma prenotami un tavolo a casa vostra!

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    1. Grazie per tutti i complimenti Cristian! E gloria al Signore che mi da la possibilità di farlo perchè è Lui la mia ispirazione e mi aiuta in ogni cosa che faccio e gli sono tanto grata se posso trasmettere qualcosa di positivo :D
      Sì... è inimmaginabile, ma la splendida verità è che un giorno saremo con Lui e Lo vedremo faccia a faccia...
      E certo certo certo che ti prenoto un tavolo! Per voi cucinerei volentierissimo dall'antipasto al desser :)
      Comunque la prima ricetta che pubblicherò sarà così semplice ma così semplice che anche un bambino potrà cucinarla!

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  5. Dio volendo un giorno cucineremo insieme ;)

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    1. Certo!!! e sarà fantastico! posso soffiarti addosso un pò di farina? ;) scherzo ovviamente! :D

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  6. Sono convinto che la tua mamma ti ha trasmesso tantissimo della sua passione e del suo estro compreso quello di lasciare la cucina come se ha subito un'esplosione :-) e io ne sò qualcosa che ogni sabato e domenica indosso i panni di MARTA! Però è giusto che i tuoi lettori sappiano che abbiamo una cucina un pò piccola e quindi l'enorme accatastamento di piatti, pentole,padelle,bicchieri,mestoli e anche altre cose che con la cucina non c'entrano e che mi fanno sempre dubitare del fatto che in casa siamo solo in due, non è tutta colpa tua! :-) Adesso vado che devo prepararmi psicologicamente ad indossare i panni di MARTA infatti domani è sabato!!! :-)

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  7. ahahahaha!! si dalla mamma ho preso parecchio in effetti :)
    Ma non dire così che fai sembrare che in casa non faccio niente! ^_^ Ok, lo ammetto, non sono una casalinga perfetta, meno male che ci sei tu, e che ti piace tanto indossare i panni di Marta! :D

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