sabato 21 dicembre 2013

Il Sermone sul Monte, seconda parte



… Alzandomi sta mattina, forte è stato il desiderio di risentire le parole uscire dalle Sue labbra, di rivedere ancora una volta scintille d’amore scaturire dal Suo volto.

   Durante la settimana è stato con me e quando sono caduta davanti a un progetto non andato come desideravo, mi ha rialzata, sostituendo la sofferenza dal mio cuore con la gioia…

   Chiudo gli occhi ed eccomi ancora ai piedi del monte, tra la folla, in attesa che il Maestro vada avanti con le Sue parole di vita, parole rivolte a tutti i presenti, ed anche a quelli che sarebbero stati gli uomini del futuro… a noi, che possiamo decidere di aprire le orecchie e gli occhi per conoscere la Verità, ed essere avvolti dal suo amore in un mondo che tanto ne ha bisogno.

   Eccolo… sento di nuovo la Sua voce mentre prosegue insegnando…
   «Voi siete il sale della terra; ma, se il sale diventa insipido, con che lo si salerà? Non è più buono a nulla se non a essere gettato via e calpestato dagli uomini. Voi siete la luce del mondo. Una città posta sopra un monte non può rimanere nascosta, e non si accende una lampada per metterla sotto un recipiente; anzi la si mette sul candeliere ed essa fa luce a tutti quelli che sono in casa.››

   Scorre il suo sguardo su di noi, per imprimere meglio ciò che vuole dire, mentre raggi di sole passano tra il suo corpo e le sue braccia tese verso la folla.

   ‹‹Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, affinché vedano le vostre buone opere e glorifichino il Padre vostro che è nei cieli.››

   ‹‹Di quale luce sta parlando?›› molti si chiedono, ‹‹e il sale? Cosa c’entra il sale?›› sussurra uno accanto a me.

   ‹‹Ma certo!›› dico io. Forse con troppo entusiasmo… mi sento tutti gli occhi puntati addosso.

   ‹‹Chiunque vede Gesù e crede in lui non potrà che essere illuminato no?›› continuo abbassando il tono della voce. ‹‹Non vi ricordate del Salmo 34:5?  “Quelli che lo guardano sono illuminati, nei loro volti non c'è delusione.” O non vi ricordate di Paolo? Non posso credere che la vostra memoria sia così corta.›› proseguo scuotendo la testa, squadrandoli con aria di supponenza.
   ‹‹Ma sì, dai! Di quando Paolo è stato folgorato dalla luce di Gesù sulla via di Damasco, e poi ha avuto il compito di portarla agli altri… il Maestro ora vuole dire questo, pensate se Paolo non l’avesse fatto… quanti sarebbero rimasti nell’ignoranza?››
   ‹‹Gesù sta mettendo in guardia quelli che hanno creduto in Lui, dal diventare insipidi, il che potrebbe equivalere all’adagiarci “nella nostra salvezza” vivendo una vita “casa e chiesa” mentre invece abbiamo il compito di “insaporire” e “illuminare” il mondo che ci circonda.››
   ‹‹Il Maestro è chiaro: è impossibile che una città posta sopra un monte non venga notata, così deve essere per chi segue il Signore; non può non essere notato nel mondo. Nonostante la salvezza sia per Grazia, Lui fa capire che è importante che operiamo, seguendo il Suo esempio, perché vuole che attraverso noi altre persone possano aprire gli occhi, e vedere la luce del Signore, dando gloria a Dio arrivando alla salvezza. E’ tutto un circolo! Ed è tutto per amore degli uomini, avete capito adesso?›› terminai tutto d’un fiato.

     ‹‹Paolo? … Chi è questo Paolo?›› domanda uno della folla guardandomi di sbieco.
   ‹‹Infatti…›› conferma un altro socchiudendo gli occhi nella mia direzione. ‹‹Io non l’ho mai sentito nominare.››

   Oh cavolo, penso dentro di me allarmata. Loro non hanno mica il Nuovo Testamento, che stupida! Sono io che vengo dal futuro! Paolo nello scenario ancora non esiste! Vedi cosa succede a fare la “signorina so tutto io…”

   ‹‹Beh…›› rispondo imbarazzata scendendo dal mio “piedistallo”. ‹‹Suvvia, lasciate perdere Paolo… ehm… in fondo l’importante è il senso del discorso no? E il senso del discorso è questo, vi assicuro…›› asserii guardandoli negli occhi (in queste situazioni è fondamentale mantenere lo sguardo fermo e non vacillare).

    ‹‹Tu non ce la conti giusta, donna. Tu ora devi dirci di chi parlavi altrimenti…››
  
   ‹‹Stellina? Dobbiamo andare, dai che è tardi!›› urla una voce che sembra provenire da un altro mondo.

    Fiuuuu, Fabio mi sta chiamando. Appena in tempo.

   Gesù dall’alto mi osserva un poco divertito, mi pare. Dal Suo sguardo capisco che sa che sono una ritardataria incallita, oltre a sapere che sono una “peste”.

   Abbasso la testa in segno di umiltà, e quando la rialzo la vallata non c’è più, né la folla, né le persone intestardite a chiedermi di Paolo, ci sono solo un Pc, una scrivania e le pareti leggermente umide della cameretta dove lavoro.

   Mi alzo per raggiungere Fabio, nel frattempo ancora più impaziente, e Lo sento.
   Gesù è al mio fianco, è venuto con me, nonostante il mio caratteraccio non mi lascerà mai sola. 
   E per Lui sono decisa a migliorarmi, anche se non so la prossima volta che andrò sul monte che cosa combinero!



Riferimenti biblici: Matteo 5:13-16




2 commenti :

  1. oguno ha il suo carattere che con l'aiuto di Dio puo' migliorare
    ormai nella prossima pagina devi parlare di Paolo ;)

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    1. Speriamo che si scordino di Paolo!! :D ... qualcosa m'inventerò ;)

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