L'Oasi di Dio

Dio, caro Dio… che chiamo nel momento del bisogno, che bisbiglio nell’attimo di smarrimento, che urlo nell’atrocità del dolore… e che ringrazio del girare del mondo in cui giro anche io. Caro Dio, che vedi ogni cosa e che sei in ogni cosa… che bello aver imparato a chiamarti Padre. Non è stato semplice per me, che un tempo pensavo di essere figlia del male e dell’imperfezione. Ma tu mi hai detto: “No, sei figlia mia, non ascoltare chi ti dice il contrario, sei figlia mia e mia rimarrai per sempre”. Io per un po’ ho tappato le orecchie del cuore e ho viaggiato sul deserto del mio spirito. Ero così sola… sola come un granello di sabbia che è soffocato dall’aridità dell’incomprensione.

   Non c’erano oasi ad aspettarmi, e io avevo così sete di amore, di risposte circa la morte che mi aveva strappato il cuore, buttandolo in un canyon di dolore. Avevo sete di un padre che qui sulla terra non mi aveva dato altro che indifferenza, e di una madre che mi era stata portata via troppo presto. Di un fratello il cui giudizio mi trapassava con la violenza di un fulmine. Avevo la gola secca, e per sbaglio mi dissetai con l’illusione di bastare a me stessa, di essere invincibile rotolandomi nella ribellione a un mondo che non era il mio.

   Ho viaggiato tra l’aridità dilagante, fino a che un fiume di amore nacque inaspettatamente. Mi dissetai di quell’amore puro che mi fece conoscere un sapore che prima di allora non avevo mai provato e seguendo la sua corrente sono uscita dal deserto. Ho cominciato a respirare aria di vita ed è fiorito in me un prato di gratitudine in cui ho iniziato a scorgerti, caro Dio.
   Trovando quell’oasi di riconoscenza trovai anche Te.

   È un’oasi in cui ora vivo e in cui traggo la forza per poter affrontare i deserti del mondo. In quel luogo hai fatto crescere delle palme per coprirmi dal male accecante, e per proteggermi dal dolore opprimente. I miei occhi ora vedono luce dove c’è buio, e vita, dove c’è morte. Perché di fronte a me c’è sempre la tua oasi, che non è un miraggio, ma è una realtà di ricarica interiore. E allora caro Dio, continuerò a camminare e a pregare di portare quest’oasi, a chi ora vive in un deserto di dolore. E allora caro Dio, ti parlerò, ti scriverò, ti supplicherò, affinché come soffice polline di primavera, la Tua Oasi possa diffondersi nel mondo e seminare in ogni disperazione un fiore di speranza.

   A presto caro Dio, a presto, nostra immensa fonte di Vita ♥