Ali di cristallo

Un racconto ispirato al mio Pio dedicato a voi tutti e grazie di esserci nonostante sia stata a lungo assente! ♥

Non riusciva a esprimere ciò che aveva dentro… tentava con le parole, eppure nonostante la vastità dei vocaboli esistenti al mondo, nessuno era sufficientemente intenso da dare un’idea di ciò che sentiva. Provava a mostrarlo con dei sorrisi, che tuttavia venivano costantemente spenti dal dolore, e allora provava con dei gesti, però la paura la bloccava. Si rendeva conto che più il tempo passava e più quei sentimenti così intensi rischiavano di rimanere intrappolati nelle tragedie della vita e nella stanchezza della mente.

Cosa fare dunque, per poter uscire da quella gabbia che la tacitava nella bocca e nel cuore? Ma poi, si chiedeva, a qualcuno sarebbe davvero interessato conoscere la verità della sua anima? Qualcuno sarebbe stato pronto ad accettare il fardello dei suoi fallimenti, dei suoi timori più profondi, delle sue imperfezioni non visibili all’occhio umano? Si guardava intorno lentamente, per cercare di scorgere uno sguardo amico, o forse un miracolo così atteso dal suo cuore, che quando lo vide per un attimo le sembrò di sognare.

Era lì, fermo immobile a fissarla. Lei lo fissò a sua volta con occhi sbarrati, pieni di stupore di fronte a quella meraviglia. Allora in fondo era vero! Esisteva qualcuno disposto ad amarla per quello che era, glielo leggeva scritto in faccia! disposto ad accettare tutti quei difetti fisici che la imbarazzavano e la facevano sentire così inadeguata, mentre si guardava allo specchio. Disposto perfino ad accettare quel lato oscuro di cui tanto si vergognava, che tanto cercava di nascondere, e che la condannava ogni giorno.

Ancora attonita, si mosse piano verso di lui, piena di gratitudine per quel dono tanto desiderato, e che ora si trovava inspiegabilmente di fronte a lei. Chinandosi piano allungò una mano per toccarlo, e si rese conto che sì, era reale. Si specchiò nei suoi occhi tanto profondi e si vide meravigliosa, poté ammirare la sua parte più bella perché era quella che lui le rifletteva, e quello sguardo così pieno d’amore le fece capire che l’avrebbe aiutata a diventare la migliore versione di se stessa, l’avrebbe spalleggiata, e sarebbe rimasto con lei, anche se avrebbe fallito.

I suoi sentimenti imprigionati, finalmente sarebbero potuti evadere. Erano stati liberati da lui. L’essere che aveva di fronte e che era pronto ad accoglierli e a dare voce alle sue emozioni più intime e che fino a quel momento erano state represse. I sorrisi avrebbero vinto il dolore, e come non sorridere guardandolo? e i gesti avrebbero preso vita vincendo la paura, e come resistere all’impulso di toccarlo? E lì, riflessa in quegli occhi, con il cuore colmo di gratitudine, guardò più a fondo, oltre quell’iride tanto brillante e pieno di vita, e finalmente, facendo suo quel miracolo, scorse l’amore di Dio e si sentì avvolta, non da condanna e sensi di colpa, bensì da calore e comprensione. Era libera di essere se stessa, senza filtri e senza inganni. E non sarebbe stata più sola.

Con delicatezza ritrasse la mano e lentamente sì alzò non distogliendo lo sguardo da lui. Senza bisogno di parole, perché d’ora in poi non sarebbero più state essenziali, entrambi guardarono di fronte a loro, ammirando l’inizio del loro cammino insieme, e fianco a fianco iniziarono a percorrerlo con occhi scintillanti. Chi li osservava non vedeva altro che il corpo di una donna in movimento, e più in basso al suo fianco, una buffa coda scodinzolante.

Ma le ali, simili a cristalli dorati, nessuno le avrebbe viste. E a lui poco importava, e così, con la sua missione, e il suo segreto serbato nel cuore, continuò a sculettare e a trotterellare beato, accanto alla sua Lei.