I passi del cuore #8

Per arrivare alla Casa di Dio, dovremo attraversare mari tempestosi, combattere con l’orribile “Squalo” della Paura, remare lontano dall’incredibile Mostro del Dolore, nuotare attraverso il canale della Speranza per riprendere le forze e affrontare la Sfida più terribile: quella contro noi stessi. Sì, perché spesso siamo noi stessi a metterci i bastoni, o in questo caso i remi, tra le ruote. Siamo noi ad allontanarci dalla Fede, a farci sopraffare dalle onde del male, ingigantendole fino al punto di farle diventare uno tsunami, non tenendo conto che abbiamo sempre a portata di mano e di spirito una soluzione: Dio. Che poi in realtà non è una soluzione, è La Soluzione; è l’aria che respiriamo, è l’acqua che beviamo, il sole che ci riscalda, la pioggia che ci rinfresca… è… Tutto. Se solo riuscissimo a comprenderLo, io per prima, qualsiasi vorticoso mulinello, lo affronteremmo senza timore di essere inghiottiti, perché per Lui sarebbe un gioco da ragazzi rimettere il tappo e far tornare il mare una tavola, per farci riprendere il nuoto verso Casa, magari a dorso, con gli occhi chiusi assaporando il tepore dell’aria…

   Superato però il Mare dei Mostri, (okay, leggere troppi libri di Percy Jackson mi fa male :P :D ), poi ci sarà da affrontare il temibile fiume di Lacrime. Tenterà di sommergerci, oh sì, non aspetta altro che scovare i punti deboli nella diga del nostro cuore per farla cedere, per infiltrarsi e inondarci nella sofferenza. A quel punto ci mancherà il respiro… l’acqua corroderà la gioia, fino a farci dimenticare che esiste, ma c’è! Cavolo se c’è, e c’è anche in mezzo al Titanico Fuoco di Angoscia che ci circonda, c’è anche oltre le guerre e le assurdità che ogni giorno capitano in questo mondo, è persino dentro alla grande depressione che dilaga tra di noi…

   La Gioia è pronta a tenderci la mano. È così ansiosa di ricordarci di quando eravamo bambini e un piatto di lasagne, insieme a una partita di pallavolo in solitaria contro il muro, ci rendeva felici. È lì che ci urla: ti ricordi quando la speranza vinceva contro tutto? Quando sognavi di volare ed eri sicuro che anche senza il costume di Superman ce l’avresti fatta? Quando dicevi di poter cambiare il mondo e mentre quell’adulto sorrideva scettico a questa tua affermazione, pensavi risoluto che se lui non c’era riuscito, era solo perché si era fatto sopraffare dalla criptonite della sfiducia. E pensavi che a te non sarebbe successo e ogni battaglia l’avresti vinta, e poco a poco saresti riuscito a spegnerlo quel maledetto fuoco, sì, non saresti mai diventato quell’adulto depresso e arreso alla corrente del male nel mondo.

   Poi però cresci… e può succedere che la corrente ti porti via, facendoti scivolare lentamente verso la cascata del cinismo e dell’infelicità. Mentre l’acqua ti trascina, con la coda dell’occhio scorgi dei massi a cui aggrapparti ma non ti importa più, finché uno schizzo di acqua gelida non ti rinfresca le idee e non decidi di afferrare quel ramo; caspita, sembra essere stato messo lì apposta per te! e finalmente ti rendi conto che in realtà non sei tu il pompiere in grado di spegnere quel fuoco di angoscia, quel fuoco è troppo grande _ a dirla tutta ti stava per arrostire per la miseria _ non puoi vincere, però una cosa la puoi fare; tornare bambino, ma non solo: tornare ad avere la Fede di quel bambino. Un bambino che sapeva che per Padre aveva un bel Pompiere grande e grosso, nonché Capo della Guardia Costiera e per l’occasione il Metereologo più affidabile, per evitare di infradiciarsi sotto un temporale improvviso.

   E allora la corrente cambierà. Sarai pronto ad attraversare le acque, il fuoco e le tempeste, sarai di nuovo pronto a cambiare il mondo, sarai persino pronto ad affrontare la morte, perché saprai la Verità, e cioè che tuo Padre è il Vivente, il Dio dei vivi che ha già vinto tutto ciò che era possibile vincere, e lo ha fatto perché ti ama:

“Quando dovrai attraversare le acque io sarò con te; quando attraverserai i fiumi, essi non ti sommergeranno; quando camminerai nel fuoco non sarai bruciato e la fiamma non ti consumerà, perché io sono il Signore, il tuo Dio… il tuo salvatore… Perché tu sei prezioso ai miei occhi, sei stimato e io ti amo…”

Isaia 43:2-4

   Questi passi, hanno fatto davvero bene al mio cuore, fin dalla prima volta che li ho letti. Mi hanno trasportato e mi trasportano tuttora fuori dalle avversità. A quei tempi li aveva detti e fatti scrivere per il Suo popolo Israele, sapendo però di lasciare una specie di messaggio nella bottiglia per noi. Difatti la Sua Parola per chi la ascolta è un grande messaggio di speranza per chiunque si trovi in mezzo al mare, o anche semplicemente nella sua casa di campagna, non importa, l’importante è ricordare di quando da bambini il Suo messaggio in qualche modo lo sentivamo forte e chiaro dentro al nostro cuore e sapevamo che in fondo tutto era possibile.

   Le acque e il fuoco li dovremo attraversare, è vero; Lui non ci dice il contrario, però ci fa una promessa: che sarà al nostro fianco, pronto a farci vivere al meglio la grande avventura della vita, portandoci ai confini del mondo vittoriosi. 

   Allora, chi sale con me sul Sottomarino di Dio?? Con quello sì che le tempeste sono fregate! ;) :P :)

“Quando dovrai attraversare le acque io sarò con te; quando attraverserai i fiumi, essi non ti sommergeranno; quando camminerai nel fuoco non sarai bruciato e la fiamma non ti consumerà, perché io sono il Signore, il tuo Dio… il tuo salvatore… Perché tu sei prezioso ai miei occhi, sei stimato e io ti amo…”

Un buon inizio settimana a tutti! :)