Il Sermone sul monte, parte undicesima

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‹‹E adesso che cosa mi metto? Che cosa mi metto!?›› 
   ‹‹Stellinaaa dai che è tardi!›› 
   ‹‹Sarà anche tardi, ma non so cosa mettermi!›› gli urlo mentre guardo disperata nell’armadio.
   ‹‹Ma come non sai cosa metterti?›› irrompe Fabio in camera.

    ‹‹Esatto, proprio così, non ho vestiti. Questa è la verità.›› 
   ‹‹Non ti sembra di essere un tantino esagerata?››

   ‹‹Ah sì eh? Esagerata, certo, non fosse che hai più vestiti tu di me!›› 
   ‹‹Ma scusa, e allora quelli che hai comprato quando eravamo da tuo papà?›› 
   ‹‹Ti riferisci ai maglioncini e ai pantaloni invernali? Ma che bella idea indossarli il 4 di luglio, aspetta che mi metto anche gli stivali… e non ridere sai!›› 
   ‹‹Okay, okay, lo sai che sono smemorato, pensavo fossero estivi… a proposito, che cosa mangiamo stasera?››

   ‹‹Ti sembra un buon momento per discutere di cibo?›› 
   ‹‹Beh, per cena non vorrei ritrovarmi di fronte a un uovo sodo…›› 
  ‹‹E allora senti: non so cosa mettermi e non so nemmeno cosa fare da mangiare, contento?›› gli rispondo isterica, riaprendo per la ventesima volta l’anta dell’armadio, sperando si sia rinnovato il guardaroba come per magia. 
   ‹‹Dai, sii seria… che mangiamo per cena?›› 
   ‹‹Guarda che sei…›› ‹‹Hey un momento, c’è una luce nell’armadio.›› 
   ‹‹Ma quale luce?›› 
   ‹‹Dai vieni a vedere!›› strattono Fabio ficcandogli la faccia tra i vestiti. 
   ‹‹Che cosa pensi, che il nostro armadio sia quello magico di Narnia?›› mi prende in giro lui, schiacciandomi in avanti per scherzo. A mia volta lo spingo e perdendo l’equilibrio, voliamo in mezzo ai vestiti ritrovandoci con il naso spiaccicato per terra sull’erba… erba?

   ‹‹Perciò vi dico: non siate in ansia per la vostra vita, di che cosa mangerete o di cosa berrete; né per il vostro corpo, di che vi vestirete. Non è la vita più del nutrimento, e il corpo più del vestito?››

   ‹‹Chissà come mai siamo finiti ai piedi del monte…›› mi canzona Fabio intanto che ci rialziamo da terra, e lo fulmino con gli occhi.

   ‹‹Guardate gli uccelli del cielo: non seminano, non mietono, non raccolgono in granai, e il Padre vostro celeste li nutre. Non valete voi molto più di loro? E chi di voi può con la sua preoccupazione aggiungere un’ora sola alla durata delle sua vita? E perché siete così ansiosi per il vestire?›› prosegue Gesù, rivolgendo per chissà quale motivo lo sguardo su di me. ‹‹Osservate come crescono i gigli della campagna: essi non faticano e non filano; eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, fu vestito come uno di loro. Ora se Dio veste in questa maniera l’erba dei campi che oggi è, e domani è gettata nel forno, non farà molto di più per voi, o gente di poca fede? Non siate dunque in ansia dicendo: “Che mangeremo? Che berremo? Di che ci vestiremo?” Perché sono i pagani che ricercano tutte queste cose; ma il Padre vostro celeste sa che avete bisogno di tutte queste cose. Cercate prima il regno e la giustizia di Dio, e tutte queste cose vi saranno date in più. Non siate dunque in ansia per il domani, perché il domani si preoccuperà di se stesso. Basta a ciascun giorno il suo affanno.››

   ‹‹Non avrai vestiti, ma questo discorso ti ci calza proprio a pennello, eh Stellina?››

   ‹‹Questo discorso credo sia valido anche per “l’ansia da uovo sodo”›› interviene il Signore apparendo alle nostre spalle, ‹‹Non credi, caro Fabio?››

   _ Quale occasione migliore per fare una bella linguaccia al mio maritino?_

   ‹‹Vedo che il mio consiglio di tornare bambini, voi due lo avete proprio preso alla lettera›› ci sorride Gesù, scuotendo la testa. ‹‹Cari figli di Dio, avete compreso il senso delle mie parole?›› 
   ‹‹Io sì!›› dico sgomitando. ‹‹Ricordo che l’altra volta avevi messo in guardia dal pericolo di avere un eccessivo attaccamento alle ricchezze terrene, ed ora parlando delle ansietà della vita ti ci stai ricollegando, perché le ansietà possono essere un laccio che ci impedisce di crescere in Te. Con i tuoi esempi vuoi aiutarci a non essere inghiottiti dalle preoccupazioni vero? Un po’ come mi stava succedendo oggi…›› termino guardandomi i piedi. 
   ‹‹Proprio così Viviana, il mio intento è quello di stimolare i vostri ragionamenti e guidarvi verso la vera fede in Dio. So cosa significa essere uomo, e so anche come il mondo tenti in tutti i modi di strapparvi l’equilibrio, che invece il Padre vuole donarvi. Se Dio vi ha dato la vita e il corpo, certamente pure se ne prenderà cura! Proprio come fa con gli animali e la natura. Il segreto sta nel mettervi completamente nelle Sue mani, avendo fede nell’amore di Dio, che conosce tutti i vostri bisogni, a cui provvederà secondo la Sua volontà. Non vuol dire che senza fare nulla avrete cibo e vestiti, Lui non ama i pigri e desidera anche che vi realizzate, ma mettendo avanti il regno e quindi la spiritualità, anziché il lavoro o voi stessi, vi aiuterà a soddisfare i vostri bisogni materiali, senza che perdiate attimi di vita preziosa, immersi nell’affanno di voler sempre di più.››

   ‹‹Ma a volte è così difficile!›› spalanco gli occhi verso il Signore. 
   ‹‹Difficile lo è perché non vi arrendete a Dio. Volete tenere il timone e avere tutto sotto controllo, però se non decifrate le carte nautiche ciò che otterrete sarà solo di andare alla deriva. Non sarebbe meglio invece lasciarvi cullare dalle onde, mentre un saggio Capitano vi guida nella direzione giusta? E poi tenendo avanti a voi il regno e la giustizia, vi amerete gli uni gli altri. Ve lo immaginate se tutti lo facessero? Nessuno vivrebbe la crisi, perché chi è in abbondanza donerebbe a chi non ha e così via, e questo è sempre stato l'intento di Dio…›› 
   ‹‹Quanto è vero Signore! Aiutaci a farlo!›› 
   ‹‹Ma io sono con voi, e ricordatevi che le ansie non aggiungeranno anni di vita in più, e che Dio mantiene sempre quello che dice. E se dice che si prenderà cura di voi: lo farà, basta credere!››

   Riaprendo l’anta dell’armadio, mi rendo conto di avere più di quello che i miei occhi vedevano prima di incontrare Gesù. Prendo un vestito, afferro la mano di Fabio e guardandoci negli occhi sentiamo di avere tutto perché il Signore è con noi, e in Sua presenza, addirittura un uovo sodo può diventare un pranzo da Re! :)